R. Piumini

Il matto volante

Collana: LeggoGioco
SERIE AZZURRA da 9 anni in su
Illustrazioni di M. Quarzo
4,60
ISBN: 9788846610089
Pagine: 48

Descrizione

LA STORIA
Un matto volante: ma è matto perché vola o vola perché è matto?
E se è vero che vola, come ci riesce e dove vuole arrivare?
Un elicottero stracolmo di medici, sacerdoti, psicologi, infermieri e … cuochi lo insegue per catturarlo.
Ma il matto è proprio lui o non lo sono piuttosto i suoi inseguitori?
Alla fine dell’inseguimento riusciranno a catturarlo?
Ma in fondo che importanza ha dal momento che il mare è così bello e gli aironi sono mille e più e di tutti i colori?

L’AUTORE
Roberto Piumini è autore di fiabe, racconti, filastrocche, poesie, romanzi, testi teatrali, canzoni. Nei suoi libri la parola gioca in molti modi: con se stessa, con le immagini, con i pensieri, con il corpo di chi legge e persino con il silenzio.
Piumini non mette solo parole sulla carta dei libri: da anni, facendo giocare la sua memoria e il suo linguaggio con quelli di gruppi di bambini, ragazzi, adulti, scrive poemi, ballate, canzoni e testi di teatro. Così, oltre che nella mente dei lettori, si torna a «fare parola», con senso e con gioia, tra le persone.

L’ILLUSTRATORE
Matteo Quarzo è nato nel 1972. Frequenta (lungamente) il liceo artistico, dove, dopo alterne vicende, infine, si diploma.
Nel frattempo si occupa di educazione ambientale, disegna fumetti, incide nastri, smonta vecchi televisori, lavora come commesso in una libreria per ragazzi, si interessa di illustrazioni per l’infanzia.
Ha pubblicato alcune tavole su riviste del settore. Nella collana Leggogioco dell’Editrice Signum ha illustrato Tato strampalato e Titina perbenino, Il matto volante, Il magnifico libro del Signor Tutto, Perduti, Lo strano caso della scimmia Filomena e Camilla e il ragno peloso.

COME INCOMINCIA LA STORIA:
Un giorno, un matto fuggì dall’ospedale. Siccome pensava di essere un airone giallo, salì sul tetto e si buttò nell’aria.
Dapprima fece un po’ di fatica a reggersi in volo, perché le lunghe settimane passate in ospedale lo avevano fatto ingrassare; ma poi trovò il ritmo giusto e volò via veloce, verso una lontana nuvola rosa.
La gente guardava in su.
«Aiuto! Un matto che vola!» gridava, e scappava sotto i portoni o nelle cabine telefoniche.
Quelli che erano scappati nelle cabine telefoniche telefonavano alla polizia, dicevano che c’era un matto che volava.
«Ha commesso reati? Disturba il traffico aereo?» chiedeva la polizia.
«No, non mi pare» rispondeva la gente.
«E allora lasciatelo volare!»
Ma la gente telefonava ai pompieri.
«Sta facendo danni? – chiedevano i pompieri – Sporca per terra?»
«No, non direi…»
«E allora, lasciatelo volare!»
Intanto il matto volava: sui tetti, sui boschi, sui prati, sui fiumi, sui laghi.

UNA DELLE PROPOSTE OPERATIVE:
RECITARE

T’incuriosisce recitare una parte… ehm… un po’ diversa dai soliti personaggi? Hai già sicuramente indovinato di cosa si tratta: la proposta è di «fare il matto»!
Allora: segui le istruzioni e prova a coinvolgere altri amici in questo gioco tra «matti» e «infermieri».
1. Dividetevi in due gruppi (ciascuno deve essere formato da un numero pari di persone);
2. preparate tanti cartellini quanti sono i nomi dei matti e metteteli tutti in una busta;
3. ogni matto deve pensare ad un atteggiamento un po’ pazzerello, ad un gesto strano (qualche idea: storcere la bocca, arricciare il naso, strizzare un occhio, ruotare una mano, dondolare un braccio, girare la testa di scatto, grattarsi la pancia…);
4. quando gli infermieri gridano: «via!», tutti i matti eseguono il gesto che hanno pensato, ognuno il proprio e tutti contemporaneamente (magari ci si può mettere d’accordo, per non fare due gesti uguali). Mentre i matti camminano con la loro «stranezza», gli infermieri li osservano attentamente, cercando di ricordare ciò che vedono;
5. dopo pochi minuti, gli infermieri gridano: «stop» e i matti si immobilizzano all’istante;
6. gli infermieri pescano dalla busta il nome di un matto e lo leggono, poi si precipitano ognuno accanto al «proprio matto» e rifanno il gesto di quel matto… se lo ricordano, naturalmente!

Se l’infermiere ha ricordato bene ed ha ripetuto l’esatto gesto del matto a cui si è unito, allora tocca a lui «fare il matto», mentre il matto diventa infermiere. Se il gesto è sbagliato… penitenza!


Dettagli

Collana: LeggoGioco